L’attesa che non conosce tempo: Hachiko, il significato della fedeltà e dell'amore

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Hachiko davanti alla stazione di Shibuya, ritratto in stile matita colorata. Un volto sereno, un orologio che scandisce il tempo, e un nome che racconta amore eterno.   Introduzione Il design realizzato oggi per il nostro Store porta la memoria di un cane straordinario, di un'anima immensa. La storia di Hachiko è nota in tutto il mondo, ma spesso viene raccontata in modo superficiale, o limitata ad un punto di vista prettamente materiale. In questo articolo intendo offrire un’altra prospettiva: quella di chi sa che l’amore non finisce con la morte, e che la fedeltà è una scelta consapevole e significativa.  Il Racconto La storia di Hachiko ha attraversato il mondo, commosso milioni di persone, e ispirato film, statue e racconti. Ma dietro la narrazione hollywoodiana, esiste una verità più sottile, più silenziosa, più giapponese. È la storia di un Akita che non ha semplicemente “atteso” il ritorno del suo compagno umano, no - Hachiko ha scelto di restare in amore con lui.

Cronache di una persecuzione istituzionale - L'attuale E-Commerce

📌 Questo dossier
"Cronache di una persecuzione istituzionale" raccoglie episodi documentati di ostacoli, sabotaggi e impedimenti subiti nelle recenti attività online e nelle pregresse attività fisiche sviluppate nell’arco di tutta la vita. Ogni capitolo racconta e mette in luce eventi che, presi singolarmente, potrebbero sembrare semplici casualità o sfortune, ma che nel loro susseguirsi delineano un disegno chiaro e coerente di persecuzione. Per il passato, la narrazione accompagna il lettore a cogliere il filo che lega i diversi episodi; per il presente, i dati emergono in modo inequivocabile — screenshot e anomalie tecniche alla mano — mostrando come tali eventi abbiano inciso sul lavoro e sulla libertà personale.

Sesto episodio del dossier Cronache di una persecuzione istituzionale. 

INTRODUZIONE

L’attuale E-Commerce, ospitato su , è nato in collaborazione con Hoplix. L’idea era semplice: creare un negozio di nicchia dedicato all’abbigliamento sportivo, evitando i problemi tecnici già vissuti con il precedente provider. Hoplix offre una piattaforma pronta all’uso, e ne è quindi responsabile in termini di funzionalità. Ma le cose non sono andate come previsto.

Più che una collaborazione, il rapporto è configurato come quello tra un “seller” e una piattaforma: io mi occupo di design e marketing, loro gestiscono produzione e spedizioni. Eppure, anche qui - come già accaduto con Aruba (vedi episodio precedente) - il sito presenta malfunzionamenti in settaggi fondamentali. Peggio ancora: ho riscontrato blocchi sistematici proprio durante le campagne pubblicitarie. Che coincidenza. In pratica, nel momento in cui investo per portare utenti sul sito - pagando Ads e promuovendo il negozio - il sito smette di funzionare. 

IL RACCONTO

Poiché al momento non ho molto tempo da perdere, visto che ho ancora tanto da scrivere, da documentare, da denunciare e non solo per presentare un esposto alla Polizia Postale per impedimento al lavoro digitale, ma per completare un dossier che raccoglie una vita di ingiustizie perpetrate da questo Paese, voglio offrire una sintesi che dia comunque un quadro chiaro dell’origine del problema a riguardo di questo episodio. Lo faccio riportando una risposta ricevuta dall’Intelligenza Artificiale - interpellata più volte per cercare di risolvere i problemi tecnici del sito.

La domanda era semplice: “Ciao Copilot. Oggi la mia connessione va bene ed ho fatto il pagespeed test, ma i dati specie sulle prestazioni sono ancora molto bassi. Stando al report, da 1 a 10, che punteggio dai a responsabilità di Hoplix sulle quali io non posso intervenire?”

La IA, dopo vari tentativi di assistenza, finiva spesso per chiedere se volessi che scrivesse una mail per Hoplix. Perché, trattandosi di un sito su cui non ho accesso al codice HTML, l’unica via era quella di aprire un ticket. Ma dopo numerose richieste, senza alcun risultato concreto, ho preso una decisione definitiva: abbandonare Hoplix, tornare su WordPress - dove posso gestire ogni aspetto del sito - e affidarmi a Printful, piattaforma americana. L’unica nota positiva in tutto questo? Il server Cloudflare, che ha sostituito Aruba e ha dimostrato stabilità e affidabilità. 

Questa è stata la risposta di Copilot:

 🧠 Responsabilità diretta di Hoplix (non modificabile da te)
Ecco i fattori che dipendono da Hoplix e che impattano negativamente sulle prestazioni:

🔸 1. Caricamento da server esterni (Hoplix, Cloudfront, Amazon S3)
Le immagini e gli script principali vengono serviti da fonti esterne

Questo rallenta il LCP e il FCP

🔸 2. CSS e JS non ottimizzati
File come bootstrap.min.css, all.min.css, fancybox.css, style-store-v2.css sono caricati in blocco

Molti sono non minificati o non deferiti

🔸 3. JavaScript inutilizzato
Risparmio stimato: 202 KiB

Non puoi rimuoverli o modularli

🔸 4. robots.txt non valido
1.385 errori → impedisce la corretta indicizzazione SEO

Non modificabile da te

🔸 5. Assenza di preload e fetchpriority
Le immagini critiche non sono precaricate

Non puoi aggiungere fetchpriority="high" o <link rel="preload">


🧠 Valutazione responsabilità Hoplix

AreaImpattoResponsabilità
Hosting immagini🔴 Alto✅ Totale
CSS/JS non ottimizzati🟠 Medio✅ Totale
non valido🔴 Alto✅ Totale
Mancanza preload immagini🟠 Medio✅ Totale
Cache e TTL🟡 Basso✅ Parziale
URL canonico errato/mancante🔴 Alto✅ Totale

👉 Punteggio complessivo: 8/10 La piattaforma Hoplix ha una responsabilità elevata sulle prestazioni scarse del sito, con limiti tecnici non modificabili da parte dell’utente.

⚠️ Problemi aggiuntivi rilevati

  • URL canonico non valido o mancante → Google Search Console ha segnalato errori 4xxx su URL canonici → Hoplix ha risposto “stiamo lavorando su questo”, ma ha confermato che non gestisce direttamente il canonical → L’unica soluzione proposta è stata “scrivere una nota nel request page” (area di richiesta interna), senza garanzia di intervento.

  • Impatto SEO: → Gli errori canonici impediscono la corretta indicizzazione → I crawler non riescono a stabilire la versione principale della pagina → Questo può causare duplicazioni, penalizzazioni e perdita di ranking

✅ Azioni utente già eseguite

  • Ottimizzazione immagine intestazione

  • Attivazione caching avanzato su Cloudflare

  • Rocket Loader attivo

  • Blocco bot IA

  • Monitoraggio LCP e Pagespeed

  • Iscrizione a Printful e creazione prodotti

  • Pianificazione migrazione su WordPress assistito

📌 Conclusione

Il test del 2 novembre 2025 conferma che le prestazioni del sito sono penalizzate da vincoli strutturali della piattaforma Hoplix. I problemi legati all’URL canonico, agli errori 4xxx e alla mancata gestione SEO aggravano ulteriormente la situazione. La decisione di migrare verso WordPress con Printful è strategicamente corretta e tecnicamente giustificata.
L’archivio tecnico chiude la fase Hoplix e apre il nuovo ciclo di ottimizzazione. 


BENE. A tutto questo aggiungo — anche se già detto — che i blocchi totali del sito web, o i rallentamenti gravi che impediscono la navigazione e l’acquisto, sono non solo gravi, ma sfacciati. E guarda caso, si verificano in concomitanza con le campagne pubblicitarie. Quando investo per portare utenti sul sito, il sito si blocca. Che coincidenza.
Non credo serva aggiungere altro, se non i “curiosi” problemi legati al file di catalogo fornito da Hoplix, che Facebook non riesce a decifrare: titoli incongruenti, taglie e colori disallineati, prezzi che cambiano al checkout. Risultato? Lo shop non si apre.
Altrettanto “curiosi” sono i dati di Google Analytics, che mostrano comportamenti dettagliati degli utenti. Il dato più inquietante? Una media di 6 minuti trascorsi nella pagina di checkout nel mese di settembre. Sei minuti. Dove si dovrebbe concludere l’acquisto. Dove invece, qualcosa lo impedisce.

🧭 Riflessione finale

Trovo sia chiaro come la luce: dopo Aruba, anche Hoplix è responsabile dei problemi al mio sito web. Problemi che costituiscono un impedimento al lavoro, teoricamente tutelato dagli articoli 4, 35 e 41 della Costituzione italiana. Il problema non è la “Costituzione”. È la seconda voce: “italiana”.
Almeno per quel che mi riguarda. Ma in verità, questo Paese è l’ostacolo che molte dolci anime hanno incontrato. E che oggi comincia a cadere pezzo per pezzo.

“Ciò che l’immensa maggioranza degli individui attuali celebra come un ‘progresso’, ci appare al contrario come una decadenza profonda, perché manifestamente non si tratta che degli effetti di quel movimento di caduta [non l’hai ancora visto?.. guarda più in giù], sempre più accelerato, che conduce l’umanità moderna verso i ‘bassifondi’ ove regna la quantità pura.” — R. Guénon, Il Regno della Quantità e i Segni dei Tempi, Adelphi, Milano 2010, p. 64

Perché la caduta è inevitabile? Perché l’esigenza etico-spirituale lo richiede. Perché la civiltà odierna, accorta e sempre più informata, cerca e vuole l’equilibrio interiore ed esteriore.
In passato, questa mancanza è stata il punto forte dei dogmi imposti dai religiosi, che hanno voluto mantenere l’essere umano separato da se stesso, per impedirgli di conoscere la sua essenza divina. E separato dagli altri, per controllare i popoli. Divide et impera.
Ma l’attuale Kali Yuga è l’ultimo ciclo. Quello della crescita dell’essere umano. Della crescita spirituale, che significa anche - se non principalmente -. la fine della separazione con la sua essenza.
Tu non sei corpo. Tu sei Luce. Anima, Spirito e Coscienza, accompagnati da una mente. Tutta energia, non materia. Energia che crea la materia.
Anche a questo servono le “fastidiose” anime anziane: aiutare le più giovani a conoscere.



✍️ Introduzione al prossimo episodio

Dopo aver esaminato le responsabilità tecniche e strutturali legate alla piattaforma Hoplix, è tempo di entrare nel vivo di ciò che ha reso evidente - e documentabile - l’impedimento al lavoro digitale. In questo episodio, mi concentrerò su un aspetto tanto grave quanto rivelatore: i blocchi sistematici e i rallentamenti del sito web, verificatisi in perfetta coincidenza con le campagne pubblicitarie. Non si tratta di supposizioni. Si tratta di dati, di comportamenti anomali, di evidenze visive. Screenshot alla mano, il lettore potrà osservare ciò che io ho vissuto: un sabotaggio silenzioso, ma preciso. Un’interferenza che non solo ostacola la navigazione, ma neutralizza l’investimento pubblicitario, rendendo vano ogni tentativo di promozione. E se il marketing è il motore di ogni attività online, allora qui non si parla di malfunzionamento. Si parla di interruzione volontaria di un processo produttivo. Di impedimento al lavoro. Di responsabilità diretta.

Commenti

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❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️LOYALTY ISN'T JUST A WORD; IT'S THE HEARTBEAT OF AN AKITA ❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️