L’attesa che non conosce tempo: Hachiko, il significato della fedeltà e dell'amore

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Hachiko davanti alla stazione di Shibuya, ritratto in stile matita colorata. Un volto sereno, un orologio che scandisce il tempo, e un nome che racconta amore eterno.   Introduzione Il design realizzato oggi per il nostro Store porta la memoria di un cane straordinario, di un'anima immensa. La storia di Hachiko è nota in tutto il mondo, ma spesso viene raccontata in modo superficiale, o limitata ad un punto di vista prettamente materiale. In questo articolo intendo offrire un’altra prospettiva: quella di chi sa che l’amore non finisce con la morte, e che la fedeltà è una scelta consapevole e significativa.  Il Racconto La storia di Hachiko ha attraversato il mondo, commosso milioni di persone, e ispirato film, statue e racconti. Ma dietro la narrazione hollywoodiana, esiste una verità più sottile, più silenziosa, più giapponese. È la storia di un Akita che non ha semplicemente “atteso” il ritorno del suo compagno umano, no - Hachiko ha scelto di restare in amore con lui.

Akita – Il bosco, il branco e il silenzio che protegge - Una storia vera

 

Tsuki a sx e Lupetta a Dx 
Un giorno nel bosco, tra gioco, intuizione e amore. Quando il branco protegge, e il cuore si lascia guidare. Racconto di una storia vera.

Prefazione – Quando l'energia supera la visione 

Percezione, intuizione o forse un udito straordinariamente affinato? Qualunque cosa sia... sta di fatto che quel giorno nel bosco, tra gioco e silenzio, ho assistito a una manifestazione di saggezza. Ho visto l’amore che protegge, la guida che sa prevedere, e come la presenza non necessia di imporsi. Dea e Piccolina non si sono limitate a evitare un pericolo; hanno rivelato come il legame tra noi vada oltre le mere istruzioni, radicandosi nella fiducia reciproca. Un legame in cui il sentimento può diventare anche una forma di strategia.


IL RACCONTO

Era una giornata mite, poco sole ma un clima favorevole per una bella passeggiata nella natura più selvaggia. “Andiamo a Mezzi Po”, decisi. Volevo raggiungere il fiume dopo una bella scarpinata tra i campi, attenti a non disturbare i contadini e attraversando tratti di terreno incolto. Mamma Biba e le sue figlie, tutte libere, si godevano il luogo, mai frequentato prima. 

Vedere quanto sono curiosi gli animali è per me sempre un piacere. Tuttavia, basta un mio richiamo per vederle avvicinarsi senza esitazione. Quando siamo all’aperto, lascio quanto più possibile che sia Dea a guidare il branco. In questo modo, rispetto le loro dinamiche naturali e offro alla leader il piacere di assumere il suo ruolo. Ma anche perché, in fondo, ho molta fiducia in lei.

Camminavamo nei campi, io e loro - le mie compagne, le mie sentinelle. Dea e Piccolina, anime diverse ma unite da un’intesa che non ha bisogno di parole, procedevano in testa ed in coda, come sempre. Sono le due Alpha. Il bosco era lì, poco distante, e oltre il bosco scorreva il fiume. Volevo attraversarlo, per raggiungere il fiume dove si divertono tanto. Ma loro no.

All’improvviso, iniziarono a giocare. Rotolavano nella terra, si rincorrevano, si fermavano e riprendevano. Ridevo, mi divertivo.. sembrava una festa improvvisa, un momento di gioia pura. E io, lì in mezzo, mi godevo lo spettacolo. Ma qualcosa non tornava. Perché si fermano davanti al bosco? proprio lì? Siamo in prossimità luogo che adorano, per via dei tanti odori.

Dopo qualche minuto - non proprio pochi perché lo spettacolo era divertente - dissi però “andiamo”, e si alzarono. Ma per la prima volta, sia Dea che Piccolina anticiparono entrambe il passo. Sparirono tra gli alberi. Strano, pensai. Una delle due chiude sempre il cammino, e l’altra sta in testa.

Dunque mi inoltravo nel fitto bosco e le vedevo lì, ferme. Una a destra, una a sinistra, distanti venti metri. In mezzo c'era una carcassa ancora calda di un animale. I lupi stavano mangiando!. 

Le posizioni di Dea e Piccolina indicavano che erano almeno in due, ma non mi preoccupai sul eventuale problema del loro ritorno, perché la presenza dei miei Akita mi dava tranquillità. In pochi istanti compresi la ragione per cui si erano separati dal branco e da me. E ne fui profondamente orgoglioso. Ma non era solo orgoglio: provavo anche una forte emozione perché in quel gesto vi erano amore, protezione e determinazione. 

Una presa di posizione pura, istintiva e profonda. Io non li ho visti, i lupi. Non li ho sentiti, ma loro sì, ed avevano capito che era meglio non disturbarli.

Iniziarono a giocare per trattenermi. E mi avevano preceduto quando decisi di andare nel bosco per allontanare il pericolo. E l’hanno fatto senza un suono. Nessun abbaio, nessun segno di aggressività, solo la loro presenza ferma, nobile, autorevole. Un’energia che non ha bisogno di forza fisica per imporsi.
Perché un’alpha comanda a modo suo: comunica con lo sguardo, con la calma, ma soprattutto con il cuore.

Questo dimostra che un Akita con il carattere dominante, non ha bisogno di combattere per essere riconosciuto. La sua energia è sufficiente, e la sua autorità è silenziosamente efficace.

Al ritorno, passammo di nuovo da lì. La carcassa era ancora lì, ma priva di tutta la carne: i lupi erano tornati a finire il pasto, ed il cammino era libero.

Ebbi così la certezza che quel gioco fosse un vero e proprio messaggio, che quel silenzio racchiudesse un linguaggio sottile ma tanto efficace da escludere la necessità dell'azione. E in quel giorno, tra gli alberi del bosco, mi resi conto di avere al mio fianco non solo delle anime eccelse, ma anche due spiriti straordinari, grandiosi e potenti, che pertanto non ebbero alcuna necessità di imporsi con l'uso della forza fisica (che non manca).

Morale:

Gli Akita non parlano, ma il loro modo di comunicare supera di gran lunga il semplice linguaggio verbale: è fatto di silenzi, di gesti, di sguardi intensi e di una sensibilità che sa cogliere ciò che spesso noi stessi ignoriamo. Sanno quando qualcosa richiede il loro intervento, e quando agiscono seguono un istinto che non sbaglia mai, perché per loro non è solo una decisione, ma un atto di profondo amore e dedizione. Ogni azione che compiono pare avvolta da una certezza silenziosa, come se il loro cuore mormorasse che è la cosa giusta da fare. E lo è.  

Il legame che un Akita costruisce con il proprio umano va oltre la semplice compagnia: diventa una connessione indissolubile, un vincolo che li rende pronti a mettere tutto il resto in secondo piano pur di proteggere chi amano, quando il caso lo richiede. Sono guardiani silenziosi, sempre presenti, incapaci di voltarti le spalle o lasciarti affrontare il mondo da solo. Questo si chiarisce osservandole tutte nel momento cruciale: mentre le due Alpha si inoltravano tra gli alberi, allontanandosi in una missione istintiva per scacciare i lupi, le altre quattro rimasero vicino a me. Mi circondavano mentre di solito sarebbero corse per raggiungere la leader. Erano unite nel proteggermi con un compito differente dalle alpha.

Non sono semplicemente cani: sono anime sublimi che accompagnano uno spirito potente riconoscendo in tutta coscienza, e lo proteggono, il valore di una famiglia. Di cui sono onorato di far parte.

 

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Commenti

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❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️LOYALTY ISN'T JUST A WORD; IT'S THE HEARTBEAT OF AN AKITA ❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️